Petina


Comune appartenente all'Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Municipio Piazza Umberto I, 53 84020 (SA) tel. 0828 976003     fax 0828 976148

Conta circa 1200 abitanti. Il paese è comodamente raggiun­gibile con l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, perché il centro abitato dista solo 5 Km dallo svincolo autostradale. Il paese inoltre è servito dalle FFSS, at­tualmente questo collegamento è garantito da autobus sostitutivi per lavori in corso. I servizi dell’ Agenzia Autolinea Mansi colle­gano il centro abitato con frazio­ni, paesi circostanti ed i capoluoghi Salerno e Napoli.




Cenni storici:

La sua origine, stando a perga­mene ed altri documenti uffi­ciali, risale circa all'anno 1000. Tra i documenti più antichi si ricor­da la pergamena conservata nel­l'archivio del monastero della Badia di Cava dei Tirreni del 1174 e quel­la conservata nell'Abbazia Bene­dettina di Montevergine con data 1192. Le pergamene si riferiscono, rispettivamente, ad un contratto sti­pulato tra Ugone (signore di Peti­na) ed il Monastero della S.S. Trinità di Eboli per l'affitto di un mulino, ed alla donazione del monastero di S. Onofrio, fatta da Ruggiero di Laviano (barone di Petina) al Monastero di Montevergine. Persino una bolla papale di Celestino III cita, nel 1197 il borgo Massa di Petina. Prima di assurgere al grado di comune fu Università Autonoma. Frequenti anche i riferimenti al Monastero di Sant'Onofrio del quale, poco lontano dal centro abitato, sono rimasti i venerabili ruderi.

 

Cosa vedere:

Appena giunti in paese, percorrendo via Nuova, si arriva in piazza Umberto I. Qui si erge un bel paese tardo settecentesco, appartenuto alla famiglia Monaci e oggi sede della casa municipale. Si accede nell’ampio cortile di forma quadrata, per ammirare l’ariosa scala impostata a doppia rampa e di linea già neoclassica. Accanto al palazzo, si erge la splendida e antichissima chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari preceduta dal portale in pietra del 1510. L’opera, attribuita a Francesco da Sicignano, presenta, sugli stipiti, un finissimo ordito narrativo, simboleggiante il ciclo della vita e della morte. Le volute che ornano il portale nella parte superiore, risalgono al XVIII secolo; la statua di San Nicola, nella nicchia sovrastante fu realizzata nel 1856 dal Magalli, artigianato di Buccino. La chiesa di origine trecentesca fu ampliata nel XVI secolo e poi nel XVIII secolo, precisamente tra il 1736 e il 1737. Dalla sua facies cinquecentesca rimane in tatto il pulpito, di forma pentagonale, opera lignea di Cesare Consulmagno del 1595. Nelle specchiature della balaustra lo scultore aquarase raffigurò i Santi Onofrio, Nicola e Gerolamo, Francesco e Donato da Ripacandida. Cinque anni dopo, tra il 1599 e il 1600, lo stesso artista, con l’apporto degli aiuti della sua bottega, realizzò il coro ligneo, retrostante l’altare maggiore. Nei tergali degli stalli, vi scolpì, al centro, Cristo Risorto tra gli Apostoli Pietro e Paolo e una sequenza di dodici santi interrotta, nei tagli angolari dall’Angelo Annunciante e da la Vergine Annunciata.

L’area del transetto è qualificata dalla presenza dell’altare maggiore, da due altari laterali e da due portaceri, opere in pietra locale e marmi policromi, realizzate con estrema maestria nel 1771. del 1774 sono le tele poste sugli altari laterali, monogrammate da Nicola Peccheneda, e raffigurati la madonna del Rosario con i quindici Misteri e il Sangue del Redentore.

Dello stesso pittore è il quadro dell’abside, del 1790, che ritrae la Vergine col Bambino e San Biagio. Degni di nota sono il tabernacolo rinascimentale per l’Olio Santo, a destra di chi entra e il monumentale organo settecentesco a canne in controfacciata. Assai pregevoli, infine, due sculture, la prima dell’XIV, raffigurante San Nicola;  la seconda con Sant’Anna e la Vergine Bambina, opera di Giacomo Colombo , degli anni 20 del settecento.




 

Fiere Feste e Sagre:

Una delle tradizioni più sentite dalla popolazione è la festa d S. Onofrio protettore del paese che si festeggia dall' 1 al 3 agosto. «La sagra della fragola», tradi­zionale appuntamento di inizio estate, sì svolge puntualmente dal 1970, nell’ultima domenica di giugno.




Attività:

Le produzioni principali, vista la posizione geografica, sono le ca­stagne e le fragole di bosco. Ottimi i prodotti gastronomici locali come salsicce, soppressate,  caciocavalli e pane fatto in casa.